“Tutto si trasforma” è il titolo della personale di Piergiorgio Maiorini
“Tutto si trasforma” è il titolo della personale di Piergiorgio Maiorini, che ha esposto le sue opere nel giardino della sua casa romana, una mostra “privata” per amici e appassionati d’arte che è durata un pomeriggio, all’insegna dell’amicizia e dell’affetto. Una esposizione che racconta come la vita di un oggetto che sembrava aver terminato la propria esistenza nelle mani dell’architetto Maiorini riprende una nuova vita, “nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma”, cosi affermò lo scienziato Lavoisier, iniziatore della chimica moderna dopo che dimostrò sperimentalmente che la materia non può essere creata o distrutta, ma solo trasformata. Il Riciclo come metafora: senso di abbandono, rinascita e rigenerazione un ciclo che le opere di Maiorini ci invitano a riscoprire. Architetto e artista, realizzatore di opere fantasiose come le macchine inutili sculture realizzate con apparecchiature del mondo industriale. Ne risultano composizioni cinetico/meccaniche senza alcuna funzione se non quella estetica. E’ tra gli artisti più rappresentativi dello SpoletoMeetingArt, protagonista su Giovani Europei Magazine Speciale Procida Art Festival 2022, artista pluripremiato autore di opere per progetti come il Premio Comunicare l’Europa e il Premio Letteratura SpoletoFestivalArt. Le sue sculture “dadaiste” sono realizzate con sapienza, Ingranaggi, pulegge e cuscinetti a sfera ruotano senza nessuno scopo, davanti a cui sostare, con lo stesso desiderio di bambini, in cui salire e girare in tondo. Le macchine, del tempo che ci portano indietro per chiamarle ricordi o che ci portano avanti per chiamarle sogni. Oltre alle “macchine inutili” le sue sculture comprendono la serie dei “legni del mare”, i ferri del mestiere”, le meridiane, Vetri Plastici, Girandole, Ceramiche. P.B.