In questo mese il Menotti art festival Spoleto sta facendo i bilanci e la programmazione del 2025 che è già molto avanti con nuovi acquisti nello staff direttivo di altissimo profilo che saranno resi noti entro la fine di questo mese.
Bisogna segnalare che le attività della kermesse spoletina si sono di gran lunga allungate a ben 60 giorni , cioè dal primo di settembre al 31 ottobre con due mostre ancora in corso tra le quali quella di Eva Caro presso il Museo della Biga di Monteleone di Spoleto a cura di luca Filipponi ed Alessandro Maugeri, una delle grandi riconferme del menotti che sarà protagonista di una importante trasmissione in tv Nazionale ( in foto con Luca Filipponi ed Eva Caro). Quella sulla neo figurazione al Caffè letterario del Sansi a Spoleto fino al 31 ottobre per gli enormi consensi ottenuti con gli artisti Luciano Preti, Silvio Natali, Omar Olano, Gabriella Sernesi a cura di Luca Filipponi e Paola Biadetti. A dicembre il presidente Luca Filipponi volerà a New York per un importante summit internazionale organizzato alle Nazione Unite e per l’occasione incontrerà anche dei responsabili di importanti Fondazioni Americane ed altri rappresentanti della famiglia di Gian Carlo Menotti per dei nuovi progetti soprattutto negli Usa. Sempre a dicembre il prof Luca Filipponi con l’accademia Auge del prof Giuseppe Catapano e del prof Cesare Cilvini sarà presente a Stoccolma alla cerimonia del premio Nobel della Letteratura che si svolgerà come sempre il giorno 10 dicembre.
Nel frattempo il prof Luca Filipponi ha anche incassato i rimborsi sia monetari sia giudiziali da diversi soggetti che nel 2020 avevano sbagliato “il bersaglio ” per negligenza ed ignoranza (anche su Il messaggero e tuttoggi.info pendono i rinvii a giudizio del tribunale di Spoleto), nella vicenda giudiziaria che tutti ricordano e per la quale lo stesso professore spoletino è risultato estraneo ai fatti in via definitiva.
Molto soddisfatto Luca Filipponi per la nuova avventura Newyorchese : ” Ho sempre sognato di portare a termine questo progetto culturale, ma farlo con i soldi ed i rimborsi dei propri detrattori e diffamatori è un bel godimento culturale che non è facile da ottenere. La verità è dura e cruda ed arriva sempre e tutto sommato le arti non sono altro che un modo diverso per ricercare la verità, o meglio il nostro centro di gravità permanente”.